Valdobbiadene
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ALPINI DECORATI NELLA GRANDE GUERRA
del Comune di
VALDOBBIADENE
vedi anche San Pietro di Barbozza
Francesco Arrigoni, ten. cpl., 7° Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MAVM: Comandante di una compagnia la conduceva arditamente
attraverso una zona intensamente battuta dal fuoco nemico, ed alla testa del
proprio reparto, con mirabile coraggio, slanciavasi poi per ben tre volte
all’assalto. Ferito continuava a combattere finché nuovamente colpito fu
costretto ad allontanarsi – Monte Solarolo (Monte Grappa), 24-28 ottobre 1918.
(R.D. 23 gennaio 1921, B.U. 1921, d. 5, p.
155).
Francesco Arrigoni, di Valdobbiadene (Treviso), ten. al 7° Alp.,
cte la 265ª cp. del btg. Val Cismon, MAVM il 24-28 ottobre 1918 sul Monte Grappa; durante la guerra
italo-etiopica, col grado di capit. al 46° rgt. Fant., meritò la MBVM il 13
febbraio 1936 ad Adì Acheiti.
Gerolamo Castellan, 42950/28, zapp., 2° Art. mont.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MBVM: Noncurante del
pericolo, sotto il fuoco intenso dell’artiglieria nemica, raccoglieva sul campo
il proprio capitano gravemente ferito e, da solo, lo portava al posto di
medicazione, tornando subito dopo sulla posizione per soccorrervi altri suoi
compagni pure feriti — San Pietro di
Gorizia, 1 novembre 1916.
(D.Lgt. 13 settembre 1917, B.U. 1917, d.
68, p. 5660).
† Pietro Costa, 28227bis/28, alp.,
3° Alp., btg. Val Chisone; n. Valdobbiadene (Treviso)
MBVM: Fulgido esempio di
abnegazione e di valore, comandante di guardia in un posto avanzato, allo
scoppiare di una mina nemica che travolse gran parte della postazione, benchè
gravemente ferito, rimase impavido a compiere il suo dovere, sotto il violento
fuoco nemico, finchè nuove macerie lo travolsero — Cengia Martini, 22 maggio 1917.
(D.Lgt. 10 giugno 1917, B.U. 1917, d. 64,
p. 5353).
Romano Costa, 7217/28, alp. zapp.,
7° Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MAVM: Arrivato tra i primi su
di una posizione nemica, con mirabile ardimento si slanciava contro una
mitragliatrice che batteva d’infilata le nostre trincee, e messine in fuga i
serventi, la catturava — Monte Fontanel (Val Calcino), 11 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35,
p. 2435).
Angelo Dal Molin, 30855/28, cap., 7° Alp.; n. Valdobbiadene, fraz. Bigolino
(Treviso)
MBVM: Capo squadra,
contribuiva, con i suoi uomini, a trattenere e a mettere fuori di combattimento
numerosi nemici. Ricevuto l’ordine di ritirarsi, sotto il fuoco avversario si
caricava sulle spalle un soldato gravemente ferito e lo portava fin nelle
nostre linee — Fontana Secca
(Treviso), 21 novembre 1917.
(D.Lgt. 8 giugno 1919, B.U. 1919, d. 41, p.
2828).
† Giustino Dalla Favera, s. ten. M.T., 6° Alp., btg. Monte Berico; n. Valdobbiadene (Treviso)
MAVM: Comandante di una
sezione mitragliatrici all’estrema destra di una posizione aggirata dal nemico,
nobile esempio di eroismo, manteneva la posizione fino al sacrificio della
propria vita, contribuendo così a rendere meno gravi le conseguenze della
difficile situazione — Monte Maronia, 16
maggio 1916.
(D.Lgt. 7 dicembre 1916, B.U. 1916, d. 107,
p. 6620).
Luigi De Broi, 2272/28, cap. m., 7° Alp., btg. Val Cismon; n. Valdobbiadene (Treviso)
CGVM: Durante un vivo
combattimento, sprezzante del pericolo, incitava con la parola e con l’esempio i
propri uomini alla resistenza — Monte Cosmatico, ma Tomatico, 14 novembre 1917.
(R.D. 11 settembre 1924, B.U. 1924, d. 45, p.
2546).
Giuseppe Favero, 39251/28, cap., 7°
Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MBVM: Sopraggiunto coi
rincalzi, in una posizione ormai insostenibile, per la soverchianza delle forze
nemiche attaccanti, non diminuiva il proprio slancio ed infliggeva
all’avversario le più gravi perdite — Monte del Tas, 25 novembre 1917.
(D.Lgt. 8 giugno 1919, B.U. 1919, d. 41,
pp. 2832-2833).
† Giuseppe Feltre, 34494/28, alp., 6° Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MAVM: Al segnale dell’assalto,
balzò arditamente tra i primi dalla trincea, animando i compagni, con le parole
e con l’esempio, finchè cadde colpito a morte — Altopiano di Bainsizza, 29-31 agosto
1917.
(D.Lgt. 12 giugno 1919, B.U. 1919, d. 43,
p. 2991).
Giovanni Geronazzo, 17846/28, alp., 7° Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MBVM: Facente parte di una
squadra inviata a rincalzo di un punto della linea più minacciato, si slanciava
decisamente verso il nemico attaccante, e con l’esempio del suo singolare
coraggio trascinava avanti i compagni ed anche altri militari dispersi — Cima Valderoa, 14 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35, p.
2516).
Adolfo Goggi, 138/28, vol., 7°
Alp., btg. Feltre, ma cp. vol. Feltre; n. Valdobbiadene (Treviso)
CGVM: Avvenuto il brillamento di una nostra poderosa mina, dopo vari
attacchi a fortissime posizioni nemiche, riuscì a superare un difficilissimo terreno,
fugando il presidio avversario con slancio veramente temerario — Castelletto – Tofana 1a, 12 luglio 1916.
(R.D. 29 aprile 1923, B.U. 1923, d. 25, p.
1260), commutata in
MBVM: In arditissima
operazione di montagna dimostrò eccezionale perizia e sprezzo del pericolo
nello scalare pareti a picco per giungere ad una posizione ove dovevasi
piazzare una mitragliatrice. — Avvenuto lo scoppio di una poderosa mina nostra,
rendendo impraticabili pochi accessi al nemico, con grave rischio e molti
stenti raggiunse tra i primi la posizione cooperando alla conquista ed alla
cattura di prigionieri — Castelletto Tofane, 12-15 luglio 1916
(R.D. 28 aprile 1925, B.U. 1925, d. 21, p.
1202).
Giuseppe Marconato, s. ten. cpl., 819a cp. mitr.; n. Valdobbiadene
(Treviso)
MBVM: Comandante di una
sezione mitragliatrici, avuto l’incarico di difendere il rovescio di una posizione
completamente accerchiata dal nemico, coll’esempio e colla parola infondeva
coraggio nei dipendenti, incitandoli alla resistenza. Dopo quattro ore di
strenua difesa contro una compagnia d’assalto avversaria, alla quale aveva inflitto
gravi perdite, sopraffatto dal numero dei nemici, nel buio della notte e con le
armi alla mano veniva catturato insieme a pochi superstiti — Monte Castelgomberto, 4 dicembre 1917.
(R.D. 4 luglio 1920, B.U. 1920, d. 57, p.
3073).
Albino Meneghello, 31196/28, cap., 7° Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MAVM: Ferito gravemente, non
abbandonava il proprio posto di combattimento e continuava a lanciare bombe a mano
contro l’incalzante nemico, finché esausto e sfinito per il sangue perduto e
per il dolore che la ferita gli causava, veniva trasportalo al posto di medicazione,
dove subiva immediatamente l’amputazione di una mano — Monte Valderoa, 17 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35,
p. 2451).
Francesco Vanzini, 11458/28, alp., 7° Alp.; n. Valdobbiadene (Treviso)
MBVM: Raggiunta con grande
slancio una forte posizione nemica, benché fatto segno al violento fuoco delle
mitragliatrici e delle artiglierie, si slanciava nella trincea avversaria e con
bombe e con la baionetta faceva strage dei nemici, ritirandosi solo in seguito
ad ordine e dopo aver contribuito alla cattura di alcuni prigionieri – Malga Zugna, 23 maggio 1918.
(R.D. 16 novembre 1919, B.U. 1919, d. 109,
p. 6565).