Montebelluna
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ALPINI DECORATI NELLA GRANDE GUERRA
del Comune di
MONTEBELLUNA
Guido Bergamo, capit. cpl., 8° Alp., btg. Cividale, cte 20a cp.; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Nel ripiegamento, alla
testa della sua compagnia, reggeva l’urto di forze nemiche enormemente superiori
e due volte muoveva a contrattacco, momentaneamente spezzandone l’impeto. In
seguito, completamente accerchiato, apriva con le armi la strada ai superstiti,
che traeva in salvo con sicura direzione e col fulgido esempio del proprio coraggio,
compiendo lunga marcia notturna per impervie regioni — Conca di Fonzaso-Arsié, 11-12 novembre
1917.
(D.Lgt. 25 luglio 1918, B.U. 1918, d. 46,
p. 3800).
Guido Bergamo, capit. cpl., 8° Alp., btg. Cividale; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Essendosi il nemico
impadronito di un importante caposaldo, si slanciava subito al contrattacco e con
provvida iniziativa dava ordine ad un altro reparto di concorrere all’azione
riuscendo così a scacciare l’avversario dalla posizione temporaneamente occupata.
Già distintosi per abilità e coraggio in un precedente fatto d’arme — Col dell’Orso, 25 novembre 1917.
(D.Lgt. 12 giugno 1919, B.U. 1919, d. 43,
p. 2963).
Guido Bergamo, capit. cpl., 8° Alp., btg. Cividale, cte 20a cp.; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Comandante di una compagnia in una posizione assai difficile, contrattaccava con fulminea mossa l’avversario, recuperando un forte caposaldo e disimpegnando così altre nostre unità già scosse e pericolanti. Coaudivava poi efficacemente il proprio comandante di battaglione durante lo svolgersi dell’azione, esempio mirabile di alto spirito militare e di sprezzo del pericolo — Porte di Salton, 11-12 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35, p. 2425).
Guido Bergamo, di Montebelluna (Treviso), PMG e 4 MAVM nella Grande Guerra. Conseguita la licenza liceale al liceo Canova di Treviso, si iscrisse nel 1914 alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Bologna; nel frattempo era entrato a far parte del movimento giovanile repubblicano e fu attivo nelle file dell’interventismo democratico. Arruolatosi volontario ai primi di giugno del 1915, frequenta il corso allievi ufficiali di complemento alla Scuola militare di Modena, dalla quale esce quattro mesi dopo col grado di asp. uff. e raggiunge al fronte il btg. Cividale dell’8° Alp., col quale viene nominato s. ten. nel 1916 e ten. nell’aprile 1917, quando ottiene la PMG a capit. e assume il comando della 216ª cp. del Val Natisone, 8° Alp.; passato a domanda ai costituendi reparti d’assalto, dopo Caporetto chiese ed ottenne di ritornare negli Alpini, assumendo il comando della 20ª cp. del Cividale, alla guida della quale meritò in un mese ben 3 MAVM: l’11-12 novembre 1917 alla Conca di Fonzaso-Arsiè; il 25 novembre 1917 sul Col dell’Orso; l’11-12 dicembre 1917 alle Porte di Salton; nel 1918 avrebbe ottenuto una CGVM sull’Albiolo, il 13-15 agosto 1918 e una quarta MAVM alla q. 1.676 di Monte Solarolo, il 26 ottobre 1918. Il 7 giugno 1919 conseguì la laurea in Medicina e chirurgia iniziando una brillante carriera di medico, alla quale affiancò la carriera politica. Dopo una brevissima esperienza nel movimento Fascista, militò nelle file del partito Repubblicano, con il quale venne eletto deputato nel 1921 e nel 1924, fino al 1926 quando il governo fascista dichiarò decaduti dal mandato di parlamentare i deputati dell’opposizione. Dopo l’8 settembre 1943 entra nelle file della resistenza assumendo il comando della zona di Mestre. Fu uno dei pionieri della radiologia in Italia e questo lo portò ad esporsi alle radiazioni, che lo condussero a morte il 26 giugno 1953 a Roma, dove si era stabilito nel secondo dopoguerra. Per questa sua opera coraggiosa di medico, meritò la MOVC, concessa con D.P. 4 ottobre 1956.
Guido Bergamo, capit. cpl., 8° Alp., btg. Cividale; n. Montebelluna (Treviso)
CGVM: Comandante di compagnia, durante un’azione, dette prova di
ardimento e fermezza – Monte Albiolo (Tonale), 13-15 agosto 1918.
(R.D. 3 aprile 1926, B.U. 1926, d. 22, p.
1264).
Guido Bergamo, di Montebelluna (Treviso). Le 4 MAVM, CGVM e PMG,
tutte meritate nella Grande Guerra, lo resero il più decorato alpino
sopravvissuto e, con le vicende successive, ne fanno una delle figure più
rappresentative nella storia delle Truppe alpine. Conseguita la licenza liceale
al liceo Canova di Treviso, si iscrisse nel 1914 alla facoltà di Medicina e
chirurgia dell’Università di Bologna; nel frattempo era entrato a far parte del
movimento giovanile repubblicano e fu attivo nelle file dell’interventismo democratico.
Arruolatosi volontario ai primi di giugno del 1915, frequenta il corso allievi ufficiali
di complemento alla Scuola militare di Modena, dalla quale esce quattro mesi
dopo col grado di asp. uff. e raggiunge al fronte il btg. Cividale dell’8° Alp., col quale
viene nominato s. ten. nel 1916 e ten. nell’aprile 1917, quando ottiene la PMG
a capit. e assume il comando della 216ª cp. del Val Natisone, 8° Alp.; passato a
domanda ai costituendi reparti d’assalto, dopo Caporetto chiese ed ottenne di
ritornare negli Alpini, assumendo il comando della 20ª cp. del Cividale, alla guida della quale
meritò in un mese ben 3 MAVM: l’11-12 novembre 1917 alla Conca di
Fonzaso-Arsiè; il 25 novembre 1917 sul Col dell’Orso; l’11-12 dicembre 1917 alle
Porte di Salton; nel 1918 avrebbe ottenuto una CGVM sull’Albiolo, il 13-15
agosto 1918 e una quarta MAVM alla q. 1.676 di Monte Solarolo, il 26 ottobre
1918. Il 7 giugno 1919 conseguì la laurea in Medicina e chirurgia iniziando una
brillante carriera di medico, alla quale affiancò la carriera politica. Dopo
una brevissima esperienza nel movimento Fascista, militò nelle file del partito
Repubblicano, con il quale venne eletto deputato nel 1921 e nel 1924, fino al
1926 quando il governo fascista dichiarò decaduti dal mandato di parlamentare i
deputati dell’opposizione. Dopo l’8 settembre 1943 entra nelle file della
resistenza assumendo il comando della zona di Mestre. Fu uno dei pionieri della
radiologia in Italia e questo lo portò ad esporsi alle radiazioni, che lo
condussero a morte il 26 giugno 1953 a Roma, dove si era stabilito nel secondo
dopoguerra. Per questa sua opera coraggiosa di medico, meritò la MOVC, concessa
con D.P. 4 ottobre 1956.
Guido Bergamo, capit., 1° Alp., cte btg. Monte Saccarello; n. Montebelluna Treviso)
MAVM: Comandante di battaglione, durante lo svolgersi di un’azione, avendo reparti staccati in luoghi diversi del fronte di combattimento e di rincalzo, ed alle dipendenze dei comandanti le colonne operanti, sceglieva il suo posto ove più intenso era il pericolo, per violentissimo micidiale tiro delle artiglierie e mitragliatrici nemiche. Colla persona eretta e col sereno disprezzo della morte dava esempio di valore e di volontà di sacrificio ai suoi uomini in attesa di lanciarsi all’assalto – Solarolo (quota 1676), 26 ottobre 1918.
(R.D. 18 luglio 1920, B.U. 1920, d. 61, p. 3356).
Pietro Casagrande, 10405/28, alp., 6° Alp.; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Non esitava un istante
a seguire il suo ufficiale, aiutandolo a scaricare la mitragliatrice sul nemico
in forze che tentava aggirare un reparto francese. Ferito e morto il suo
ufficiale, lo riportava a spalle sulle nostre linee, sotto il violento fuoco
nemico – Settolo di Sopra
(Valdobbiadene) provincia di Treviso, 27 ottobre 1918.
(R.D. 26 febbraio 1920, B.U. 1920, d. 21,
p. 1101).
Angelo
Cervi,
45841/28, art. mont., 2° Art. mont.; n. Montebelluna (Treviso)
ES: Servente di un pezzo esposto a violentissimo fuoco di prevalente
artiglieria nemica, adempiva con calma esemplare le sue funzioni, finché venne gravemente
ferito al capo — Monte Guestalta, ma
Cuestalta, 7 giugno 1915.
(D.Lgt. 7 novembre 1915, B.U. 1915, d.79,
p. 2700), commutato in
MBVM: Servente di un pezzo, esposto
a violentissimo fuoco di prevalente artiglieria nemica, adempiva con calma
esemplare le sue funzioni, fino a che venne gravemente ferito al capo.
Nell’allontanarsi rinunciava al soccorso dei compagni, per non distoglierli dal
combattimento — Monte Guastalla, ma
Guestalta, 7 giugno 1915.
(R.D. 13 luglio 1919, B.U. 1919, d. 56, p.
3853, dove compare erroneamente come appartenente al 2° rgt. fant.).
† Martino Cervi, 10394/28, cap., VIII/VI RA; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Sotto violento bombardamento continuava impavido il fuoco
della propria mitragliatrice sulle masse nemiche avanzanti. Ferito e rimasto
solo, rimaneva alla propria arma finché, colpito di nuovo ed a morte, lasciava
gloriosamente la vita sul campo – Monte Grappa, 16 settembre 1918.
(R.D. 1 settembre 1920, B.U. 1920, d. 75,
p. 4235).
Vincenzo Colognese, 32990/28, cap. m., 7° Alp., btg. Val Cismon; n. Montebelluna (Treviso)
MBVM: Sotto il vivo fuoco
dell’artiglieria e di mitragliatrici nemiche usciva dalle trincee per raccogliere
feriti, spingendosi intrepidamente fin sotto la posizione avversaria e
trasportandone al sicuro tre, in tre successive riprese — Monte Cauriol, Alpe di Fassa, 19 ottobre
1916.
(D.Lgt. 2 agosto 1917, B.U. 1917, d. 60, p.
5023).
Vincenzo Colognese, 32990/28, serg., 7° Alp., btg. Val Cismon; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Ferito, non abbandonava
il reparto, ed anzi, volontariamente, si offriva di guidare il plotone al
contrattacco, attraverso zona fortemente battuta — Monte Solarolo (Treviso), 25 novembre
1917.
(D.Lgt. 25 luglio 1918, B.U. 1918, d. 46,
p. 3815).
† Vincenzo Colognese, 30070/28, serg., 7° Alp., btg. Val Cismon, 265ª cp.; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Costante mirabile
esempio di valore e fermezza mentre l’artiglieria nemica di ogni calibro
bombardava intensamente la trincea occupata dal plotone ai suoi ordini, con grande
calma percorreva la linea, ed incuorando i superstiti e liberando dalle macerie
i sepolti, finchè venne egli stesso colpito a morte — Monte Valderoa, 17 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 34,
p. 2391).
† Vincenzo Colognese, di Montebelluna (Treviso), 2 MAVM e MBVM.
Tipo originalissimo di alpino, come si intuisce da questo stupendo primo piano scattato
da Paolo Monelli nel 1916 nei pressi del rifugio Brentari a Cima d’Asta, dove
compare agghindato con due penne sul cappello e con un mazzetto di fiori
all’orecchio sinistro. Appartenente alla 3ª categoria in quanto orfano di
padre, estremamente valoroso, era in forza al plotone della 265ª del Val Cismon che fu comandato da Paolo
Monelli, il quale lo ricordò con parole commosse in Le scarpe al sole. Dopo la MBVM meritata
da cap. m. sul Cauriol nell’ottobre 1916, col grado di serg. si distinse nella
battaglia d’arresto sul massiccio del Grappa, meritando una MAVM il 25 novembre
1917 sul Monte Solarolo, dove rimase ferito, e la seconda MAVM il 17 dicembre
1917 sul Monte Valderoa, dove venne ucciso in combattimento.
Giuseppe Gazzola, 34869/28, cap. m., 7° Alp., btg. Feltre; n. Montebelluna (Treviso)
MBVM: Contribuiva,
efficacemente, a cacciare l’avversario da un’aspra cima con bombe a mano e con
sassi, nonostante le forti perdite subite dal suo reparto — Monte Cauriol, 27 agosto 1916.
(D.Lgt. 1° febbraio 1917, B.U. 1917, d. 12,
p. 941).
Giuseppe Gazzola, 34869/28, serg., 7° Alp.; n. Montebelluna (Treviso)
MAVM: Rinnovando tre volte
l’attacco contro il nemico impadronitosi di posizioni dominanti, trascinava il
suo plotone sulle linee contrastate da forze preponderanti, alto esempio di
sprezzo della morte e di incitamento ai soldati — Monte del Taz, ma del Tas, (Treviso), 25
novembre 1917.
(D.Lgt. 25 luglio 1918, B.U. 1918, d. 46,
p. 3830).
Primo Piovesan, 30806/28, alp., 7° Alp.; n. Montebelluna (Treviso)
ES: Di vedetta in luogo assai
esposto, durante il combattimento, fatto segno a vivo fuoco nemico, non si
muoveva, continuando a dare utili indicazioni sull’avvicinarsi dell’avversario,
finchè rimaneva ferito — Marter, 18 marzo 1916.
(D.Lgt. 29 ottobre 1916, B.U. 1916, d. 96,
p. 5774).
Alberto Polin, s. ten. cpl., 7°
Alp., btg. Belluno, 77a cp.; n. Montebelluna
(Treviso)
MBVM: Trovandosi con una
ventina di uomini in posizione molto avanza ed attaccato violentemente con
manovra accerchiante da non meno di 50 nemici, dopo circa mezza ora di fuoco
intenso di fucileria e lancio di bombe a mano, riusciva a respingere l’attacco,
causando gravissime perdite al nemico e salvando, col suo contegno calmo e risoluto,
la posizione — Forcella Bois, 30
luglio 1916.
(D.Lgt. 25 gennaio 1917, B.U. 1917, d. 9,
p. 786).
† Silvio Polin, capit., 5° Alp.,
btg. Val d’Intelvi, cte 244a cp.; n. Verona
MAVM: Durante un attacco
fatto in condizioni difficili, attraverso una vedretta, condusse mirabilmente
la sua compagnia, animandola coll’esempio e con la parola. Giunti a cento metri
dal nemico, all’ordine dell’assalto, si slanciava avanti, per primo,
trascinando il proprio reparto. Cadeva poi colpito a morte — Passo di Fargorida, 30 aprile 1916.
(D.Lgt. 22 ottobre 1916, B.U. 1916, d. 95,
p. 5593).
† Il capit. Silvio Polin, di Montebelluna (Treviso), ucciso in
combattimento il 30 aprile 1916 durante l’attacco al Passo di Fargorida mentre si trovava al comando
della 244a cp. del btg. Val d’Intelvi, 5° Alp., meritando la MAVM; già decorato con una MBVM al
comando di una cp. di fanteria della Sassari alla Trincea delle Frasche, sul Carso, il 14 novembre 1915
(archivio Alberto Redaelli).
Luigi Santolin, 626/28, cap., 7° Alp.; n. Montebelluna, fraz. Caonada
(Treviso)
MAVM: Durante l’attacco di
una posizione, benché ferito persisteva nel combattimento. Gettatosi contro una
mitragliatrice avversaria, se ne impadroniva, uccidendone i serventi — Monte Fontanel (Val Calcino), 11 dicembre
1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35,
p. 2462).