Manlio Feruglio - Sezione Alpini Treviso

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Manlio Feruglio

La Sezione
MANLIO FERUGLIO
MEDAGLIA D’ORO al V. M.

Manlio Feruglio era nato a Preganziol di Treviso il 28 gennaio 1892 dove il padre, Luigi Ambrogio, medico chirurgo, si era trasferito dalla natia Feletto dopo aver vinto il concorso per quella condotta sanitaria. Il genitore di Manlio proveniva da una distinta famiglia felettana da tempo legata alle cause patriottiche risorgimentali tramite il nonno, Pietro Raimondo Feruglio “Miot”, che fu il primo sindaco italiano dopo l’annessione del Friuli all’Italia del 1866. La madre, Anna Visentini, nacque a Venezia nel 1855 e morì a Forni di Sopra nel 1944; aveva ancora due figli: Fanny e Aldo, che fu primario oculista nel nosocomio udinese fino al decesso avvenuto nel 1934.
Dopo la repentina scomparsa del padre a Preganziol, per morbo cardiaco a 51 anni, il 14 maggio 1898 Manlio, all’età di sei anni, venne con la madre dai suoi a Feletto Umberto frequentando le scuole locali. Dopo aver compiuto gli studi commerciali a Udine si recò a Berlino onde perfezionarsi nella lingua tedesca. Nella capitale della Germania dovette più volte ricorrere a vie di fatto tra gli studenti per uscire da situazioni pericolose dovute alla sua strenua difesa dell’Italia.
Nel 1911 chiese e ottenne di anticipare il servizio di leva arruolandosi nell’8º alpini del Btg. “Cividale”. Nella primavera del 1914 gli giunse la nomina a sottotenente e nel settembre del 1915 passò al 7º alpini meritandosi una medaglia di bronzo al valore.
Nell’ottobre del 1917, saputo dell’invasione nemica del Friuli, chiese di essere mandato in prima linea. Due mesi dopo, era il 12 dicembre 1917, durante una cruenta battaglia sul Grappa in Val Calcino, il capitano del 7º alpini Manlio Feruglio spirava tra i suoi a 25 anni.
A lui è intitolata la caserma di Venzone ora sede dell'8° Reggimento Alpini.

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare “alla memoria”:

“Fulgido esempio di eccelse virtù militari, durante vari violenti attacchi nemici, ritto sui ruderi della trincea distrutta dai bombardamenti avversari, sempre primo fra tutti ove più grave era il pericolo, seppe infondere nella propria compagnia la ferrea volontà di non cedere, non ostante le ingenti perdite. Ferito una prima volta egli stesso alla testa, non desisteva dal combattere, respingendo valorosamente e tenacemente, coi pochi superstiti, i reiterati attacchi di forze soverchianti nemiche, finché una scheggia di granata al petto ne troncava la nobile esistenza.”

Val Calcino, 11-12 dicembre 1917

Data del conferimento: 13-10-1918 D.L. alla memoria.



Manlio Feruglio, unica Medaglia d'Oro al V.M. trevigiana della Grande Guerra, è stato decorato anche di una Medaglia di Bronzo sempre al V.M., nel 1916 quando era sottotenente di complemento del 7° Alpini, battaglione Val Cismon. Questa la motivazione:

"Comandante di pattuglia in una operazione notturna, rimasto in più parti ferito dallo scoppio di una mina automatica posta insidiosamente dal nemico, dava esempio di calma e stoicismo, provvedendo prima ai propri dipendenti che a se stesso."

Passo Cinque Croci, 17 settembre 1915 (D. Lgt. 22 luglio 1916, d. 61, p. 3261),
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