Farra di Soligo
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ALPINI DECORATI NELLA GRANDE GUERRA
del Comune di
FARRA DI SOLIGO
Giovanni Battista Balliana, 45951/28, cap. m., 7° Alp.; n. Farra di Soligo (Treviso)
MAVM: Comandante la squadra
arditi della compagnia, la trascinava impetuosamente all’attacco; visto cadere
ferito l’ufficiale di un plotone, di sua iniziativa ne assumeva il comando,
portandolo brillantemente alla conquista della contrastata posizione nemica — Monte Fontanel-Val Calcino, 11-12-13
dicembre 1917.
(D.Lgt. 15 settembre 1918, B.U. 1918, d.
63, p. 5045).
Luigi Bresolin, 47797/28, cap., 7° Alp.; n. Farra di Soligo (Treviso)
MBVM: Capo mitragliatrice, avuta
l’arma rovinata e sepolta dallo scoppio di una granata avversaria, teneva uniti
gli uomini rimastigli, e al momento dell’attacco nemico li trascinava fuori
della trincea, incitandoli con la parola e con l’esempio a respingere
l’attaccante, spintosi già a pochi metri di distanza — Cima Valderoa, 13 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35,
p. 2485).
Guido Bubola, 7256/28, alp., 7°
Alp.; n. Farra di Soligo (Treviso)
MAVM: Durante un
ripiegamento, in una fase difficile dell’azione mentre l’avanguardia nemica
munita di due mitragliatrici tentava di raggiungere una posizione dominante, si
slanciava con mirabile ardimento contro gli avversari, uccidendo l’ufficiale
comandante la sezione ed i quattro portatori d’arma — Monte Avien-Monte Solarolo, 25 novembre
1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35, p.
2430).
Federico Del Carlo, asp. uff., 7° Alp.; n. Farra di Soligo (Treviso)
CGVM: Coi resti del proprio plotone,
provato nella giornata precedente, accorreva in rinforzo di altro reparto al
pronunziarsi di un attacco nemico — Cima Valderoa, 14 dicembre 1917.
(R.D. 3 aprile 1924, B.U. 1924, d. 17, p.
1021, in commutazione della CMG conferitagli
con D.Lgt. 8 giugno 1919, B.U. 1919, d. 41, p. 2881).
Sante Dorigo, s. ten., XXIII/XXIX RA; n. Farra di Soligo (Treviso)
MAVM: Guidava con calma e
sangue freddo il proprio reparto sotto le difese nemiche, senza destare
l’attenzione dell’avversario, e dopo aver superato tre linee di reticolato
elettrizzato, irrompeva in una caverna, da dove il nemico aveva aperto il
fuoco, ingaggiando contro di essi, e con dieci dei propri uomini, aspra e
sanguinosa lotta, catturando sei uomini, di cui un ufficiale, ed uccidendo
altrettanti nemici – Sano, 19 gennaio
1918.
(D.Lgt. 15 settembre 1918, B.U. 1918, d. 63, p.
5066).
Sante Dorigo, s. ten., XXIII/XXIX RA; n. Farra di Soligo (Treviso)
MOVM: Comandante la prima
ondata, si slanciò con deciso impeto all’assalto di forti posizioni,
superandole coi suoi uomini, sotto il tiro della mitraglia nemica. Gravemente
ferito, rimase al suo posto, alla testa dei pochi superstiti, e strappati
all’avversario degli spezzoni esplosivi, glieli lanciò contro, infliggendogli
gravi perdite. Colpito una seconda volta ed avuta spezzata una gamba, volle
rimanere ancora coi suoi soldati per animarli alla lotta. Soccorso da uno di
essi che cercava trascinarlo al riparo, e travolti entrambi dallo scoppio di
una bomba nemica, benché nuovamente ferito in più parti e morente, lanciò fino
all’estremo parole di incitamento ai suoi uomini: fulgido esempio di valore e
tenacia – Zugna Torta, 23
maggio 1918.
(D.Lgt. 13 ottobre 1918, B.U. 1918, d. 67,
p. 5406).
Agostino Facci, 778/28, alp., 7° Alp.; n. Farra di Soligo (Treviso)
MAVM: Osservatore a Monte Solarol, prese parte spontaneamente ad
un contrattacco alla baionetta per scacciare il nemico da posizioni che aveva
occupate, non volendo profittare, in un momento critico, del permesso che aveva
di ritirarsi su posizione retrostante. Esempio di calma, coraggio, abnegazione — Monte Solarol, 25 novembre e 7 dicembre 1917.
(D.Lgt. 25 luglio 1918, B.U. 1918, d. 46, p. 3824).
† Luigi Francesconi, 43034/28, alp., 7° Alp., btg. Feltre; n. Farra di Soligo (Treviso)
MBVM: Rifornitore di una
mitragliatrice, durante un contrattacco nemico, pur potendo rimanere al coperto
eseguiva col suo moschetto fuoco efficacissimo, finché cadeva, colpito a morte — Monte Cauriol, 27 agosto 1916.
(D.Lgt. 1° febbraio 1917, B.U. 1917, d. 11,
p. 876).
Roberto Mori, 32394/28, cap., 7°
Alp.; n. Farra di Soligo (Treviso)
MBVM: Ferito ad una mano
durante il combattimento, rimaneva per circa due ore al suo posto, e, inviato a
medicarsi, insisteva per ritornare sulla linea di fuoco — Marter, 18 marzo 1916.
(D.Lgt. 29 ottobre 1916, B.U. 1916, d. 96,
p. 5716).
Geremia Ronfini, asp. uff., 7° Alp.; n. Farra di Soligo, fraz. Colle San
Martino (Treviso)
CGVM: In combattimento,
spiegò intelligenza e zelo, coadiuvando efficacemente il comando della propria
compagnia. Avendo questa effettuato il ripiegamento ordinatogli di fronte
all’incalzare del nemico, egli, con prudente sagacia, assolse il compito di
ricondurre in salvo entro le nostre linee un piccolo reparto con
mitragliatrici, che, per essere dislocato in posizione avanzata, non aveva potuto
ricevere in tempo l’ordine di ripiegare — Coloniche (Fadalto), 9 novembre 1917.
(R.D. 6 gennaio 1924, B.U. 1924, p. 168).
Enrico Serena, s. ten., 6° Alp.; n.
Farra di Soligo (Treviso)
MAVM: Con sommo ardire
tagliava due fitti ordini di reticolati avversari attraverso ai quali, in
silenzio, lanciò il suo plotone sulla posizione nemica fortemente presidiata,
fugandone i difensori. Rimasto ferito ad una spalla, non abbandonò il
combattimento — Malga Zurez, 30
dicembre 1915.
(D.Lgt. 15 ottobre 1916, B.U. 1916, d. 92,
p. 5324).
† Eugenio Serena, ten. cpl., 6° Alp.,
btg. Bassano, 62a cp.; n. Farra di
Soligo, fraz. Soligo (Treviso)
MAVM: Comandante di sezione
mitragliatrici, alla testa dei suoi uomini si portava decisamente a
contrattaccare il nemico che tentava circondare un reparto francese. Rimasta
priva una mitragliatrice dei suoi serventi, egli stesso la scaricava sul nemico
che lo serrava dappresso. Calmo, sereno, noncurante delle bombe a mano nemiche,
continuava a sparare finché cadeva, colpito a morte – Settolo di Sopra, 27 ottobre 1918.
(R.D. 18 luglio 1920, B.U. 1920, d. 61, p.
3390).
† Eugenio Serena, di Farra di Soligo (Treviso), ten. cpl. al 6°
Alp., cte una sez. mitr. nella 62a cp. del btg. Bassano, MAVM il 27 ottobre 1918
a Settolo di Sopra, dove venne ucciso in combattimento. Già allievo del
Collegio Brandolini-Rota di Oderzo, quindi della scuola Industriale di Belluno,
aderì ancora prima dello scoppio della guerra al reparto volontari alpini del Cadore, con il nome di Leopoldo Serena all’insaputa dei familiari
(Penne nere trevigiane).
Giovanni Tormena, 28777/28, cap., 7° Alp.; n. Farra di Soligo, fraz. Col San
Martino (Treviso)
MBVM: Facente parte di una
squadra inviata a rincalzo di un punto della linea più minacciato, si slanciava
decisamente verso il nemico attaccante e con l’esempio del suo singolare coraggio
trascinava avanti i suoi uomini ed anche militari dispersi di altri reparti — Cima Valderoa, 11 dicembre 1917.
(D.Lgt. 29 maggio 1919, B.U. 1919, d. 35,
p. 2567).
† Luigi Zambon, s. ten. cpl., 7°
Alp.; n. Soligo (Treviso)
MBVM: Colpito gravemente per
lo scoppio di un lancia bombe, con ammirevole calma incuorava i suoi
dipendenti, dichiarandosi solo dolente di non poter incontrare una morte più
eroica di fronte al nemico – Monte Cornale, 3 maggio 1918.
(R.D. 20 luglio 1919, B.U. 1919, d. 59, p.
4076).