Dal Piave alla Moldava
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CON LA PENNA NERA DAL PIAVE ALLA MOLDAVA
i Legionari Cecoslovacchi in Italia durante la Grande Guerra
Questa mostra fotografica ospitata dagli alpini e curata dal CEDOS Centro di documentazione storica sulla Grande Guerra, di San Polo di Piave, con il contributo dell’artista Franco Murer, nel suo titolo intende fare memoria di questi soldati che furono al fianco dell’Italia combattente e che per questo furono citati nel Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918, firmato Diaz.Il 21 aprile 1918 a Roma il presidente del Consiglio Orlando, il ministro della Guerra Zupelli, e il colonnello Štefánik, che rappresentava il Consiglio nazionale cecoslovacco, firmarono la convenzione che diede vita in Italia alla Legione cecoslovacca, che ricevette la bandiera di guerra all’Altare della Patria il 24 maggio successivo. I legionari erano volontari, gran parte di essi prigionieri di guerra; a loro vennero affidati due simboli: il cappello alpino e il pugnale degli arditi. Sul cappello, al posto dell’aquila, i legionari cucirono il falco, il sokol, legato agli ideali di rinascita nazionale ceca. Indossavano l’uniforme grigioverde italiana e portavano le mostrine biancorosse, i colori nazionali cecoslovacchi, senza le stellette. Furono inviati al fronte dove combatterono valorosamente, consci che qualora catturati avrebbero trovato morte certa, come in effetti accadde in molte località. Alla fine della guerra, l’Italia addestrò un’altra divisione di legionari, i quali armati e comandati dal generale Luigi Piccione, accorsero nella loro patria, la Cecoslovacchia nata il 28 ottobre 1918 per difenderne i confini minacciati.