Cordignano
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ALPINI DECORATI NELLA GRANDE GUERRA
del Comune di
CORDIGNANO
Mario Ceccato, s. ten., 6° Alp., btg. Monte Baldo; n. Cordignano (Treviso)
MAVM: Con mirabile ardimento
si slanciò all’attacco, trascinando la prima ondata alla conquista delle
posizioni nemiche, volgendone in fuga ed inseguendo colla baionetta alle reni i
difensori. Rimasto isolato con pochi superstiti, battuto da un violento fuoco
di mitragliatrici avversarie alle spalle ed ai fianchi, ed in procinto di
essere circondato, ordinava con calma la ritirata sulle prime trincee
conquistate, dove si mantenne, benché più volte attaccato da forze nemiche preponderanti — Monte Ortigara, 10 giugno 1917.
(D.Lgt. 13 ottobre 1918, B.U. 1918, d. 68, pp.
5454-5455).
Fioravante Chiaradia, 38637/28, cap. m., 2° Art. mont.; n. Cordignano (Treviso)
MBVM: In momenti critici in
cui la sezione veniva intensamente controbattuta dalla artiglieria nemica, era di
efficace incitamento ai serventi col bell’esempio del suo sereno coraggio — San Pietro di Gorizia, 10-13 ottobre
1916.
(D.Lgt. 2 agosto 1917, B.U. 1917, d. 60, p.
5020).
Michele Chies, 29070/28, alp., 7°
Alp., btg. Pieve di Cadore, 96a cp.; n. Cordignano
(Treviso)
CGVM: In servizio di piccola
guardia presso i reticolati nemici, fatto segno al fuoco d’artiglieria che
produceva sensibili perdite, rimaneva al suo posto, dimostrando elevato
sentimento militare e sprezzo del pericolo — Monte Piana, 20 luglio 1915.
(R.D. 29 ottobre 1925, B.U. 1925, d. 57, p.
3368, in commutazione CMG concessa con R.D. 1 febbraio 1920, B.U. 1920, d. 14).
Domenico De Bortoli, 36695/28, alp., 7° Alp., btg. Pieve di Cadore, 96a cp.; n. Cordignano (Treviso)
CGVM: In servizio di piccola
guardia presso i reticolati nemici, fatto segno al fuoco d’artiglieria che
produceva sensibili perdite, rimaneva al suo posto, dimostrando elevato
sentimento militare e sprezzo del pericolo — Monte Piana, 20 luglio 1915.
(R.D. 29 ottobre 1925, B.U. 1925, d. 57, p.
3370, in commutazione CMG concessa con R.D. 1 febbraio 1920, B.U. 1920, d. 14).
Gabriele Nasci, capit., 7° Alp.,
btg. Feltre, cte 65a cp.; n. Cordignano
(Treviso)
MAVM: Trascinava, con
l’esempio, la propria compagnia ad un furioso assalto, infliggendo gravissime perdite
al nemico — Monte Cima, 26 maggio
1916.
(D.Lgt. 22 luglio 1916, B.U. 1916, d. 59,
p. 3165).
Gabriele Nasci, di Cordignano (Treviso); MAVM il 26 maggio 1916
a Monte Cima come capit. cte la 65a cp. del Feltre; PMG a magg. a far data
dal 25 agosto 1916; CGVM il 2 novembre 1918 a Marco (Rovereto) da ten. col. cte
il btg. Feltre; PMG a gen. di corpo d’armata per le operazioni in Albania dal
28 ottobre-10 dicembre 1940; MAVM nel gennaio 1943 a Nikitowka-Nikolajewka
quale comandante del Corpo d’Armata Alpino in Russia (immagine: Penne nere trevigiane nella Grande Guerra 1915-18).
Gabriele Nasci, ten. col., 7° Alp.,
btg. Feltre; n. Cordignano (Treviso)
CGVM: Guidava il proprio
battaglione all’attacco con impeto sotto il grandinare del fuoco nemico,
travolgendo le difese avversarie e aprendosi la via alla vittoriosa avanzata su
Trento – Marco (Rovereto), 2
novembre 1918.
(R.D. 3 aprile 1926, B.U. 1926, d. 22, p.
1360).
Gabriele Nasci, ten. col., 4° Gr. Alp.; n. Cordignano (Brescia, ma Treviso)
cav. OMS: Comandante interinale di un Gruppo Alpino, dava prova di grande energia e di sicuro intuito, sia resistendo a preponderanti forze nemiche, sia difendendo posizioni molto contrastate e mantenendo la linea malgrado la gravità delle perdite. Costante esempio di sereno equilibrio, di sicuro controllo dei propri mezzi, di coraggio personale e di singolare ascendente sui propri soldati — Monte Viderne, Tomatico, Solarolo, novembre-dicembre 1917.
(B.U. 1918, p. 4923).
Gabriele Nasci (Cordignano, 3 ottobre 1887 – Venezia, 12 aprile 1947) è stato un generale italiano, veterano del corpo degli alpini durante la prima guerra mondiale. Tra i due conflitti mondiali fu comandante della 2ª Divisione alpina "Tridentina", e della 36ª Divisione fanteria "Forlì", divenendo nel 1939 Comandante superiore delle Truppe Alpine. Nel corso della seconda guerra mondiale si distinse durante la campagna di Grecia al comando del XXVI Corpo d'armata operante nel settore macedone, passando poi a quello del XVIII schierato in Dalmazia. Nel marzo 1942 fu designato al Comando del Corpo d'armata alpino, in forza all'ARMIR del generale Italo Gariboldi, operante sul fronte orientale. Decorato con la Croce di Commendatore dell'Ordine militare di Savoia e la Croce di Ferro di prima classe, per il coraggio dimostrato in combattimento durante la Seconda battaglia difensiva del Don, era anche insignito di tre Medaglie d'argento, una di bronzo e della Croce di guerra al valor militare. Dopo la fine della seconda guerra mondiale stava per essere nominato comandante della Guardia di Finanza, quando si spense improvvisamente a Venezia colpito da un infarto.