Capitolo 1
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STORIA CRONOLOGICA DELLA SEZIONE A.N.A. DI TREVISO
Cronaca di oltre 80 anni di Vita Alpina
Capitolo 1: La nascita
Anche nella città di Treviso, benché il numero di Alpini fosse esiguo rispetto alla parte settentrionale della provincia, il desiderio di costituire un'associazione non isolata, ma inserita nell’A.N.A. Nazionale, che si stava sempre più affermando nel nord dell’Italia, cominciò a farsi strada nel cuore degli scarponi cittadini. Nell’aprile 1920 apparve sulla stampa locale un appello al quale risposero una quarantina di Alpini per lo più Reduci della Grande Guerra. Nel febbraio 1921 venne invitato a Treviso il Presidente Nazionale dell’A.N.A. Arturo Andreoletti per aiutare e incoraggiare gli Alpini in questo grande impegno.
Il 6 Ottobre 1921 si riunirono presso l’albergo “Stella d’Oro” 19 soci in rappresentanza dei 40 iscritti per nominare il Consiglio Direttivo. Presidente dell’Assemblea fu nominato Ludovico Barba Toscan Ten.Col. del 7° Alpini combattente nella Grande Guerra.
Primo Presidente della Sezione fu nominato Roberto Matricardi, Ufficiale in servizio presso la 3^ Divisione Alpini di Treviso. Lo affiancavano tre Consiglieri:
- Pietro Tiepolo, responsabile della rivista del C.A.I. cittadino, appassionato alpinista;
- Col. Gino Piazza, commissario di leva, stimato collaboratore del Gen. Antonio Cantore. Combattente durante la 1^ Guerra Mondiale sul Monte Nero e sull’Ortigara;
- Augusto Serena, di Montebelluna; scrittore, poeta, preside del liceo e, per qualche tempo, provveditore agli studi.
Segretario e cassiere fu nominato Lino Perale del 7° Regg. Alpini, reduce della Grande Guerra, gestore di un negozio di carta da bachi in piazza Esperia.
Questi i nomi che risultano dal primo verbale, ma altri se ne possono ricavare dalle cronache di allora: Aldo Desidera, Angelo Coletti, Guido Bergamo, Renzo Serena, Giuseppe Mello, Domenico Zava, Pietro Del Fabro, Giuseppe Calamai, Attilio Drusi, Urbano Pizzicato, Gino Benvegnù. Nomi di Alpini legati specialmente al C.A.I. e all’ U.O.E.I. (Unione Operai Escursionisti Italiani).
Il clima di festa e di amicizia è così ricostruito dai giornali dell’epoca: “gli scarponi intrecciano discorsi, barzellette, ricordi nostalgici di una vita intensamente vissuta fra crescendo di affabilità e buon umore a cui concorrono le libagioni attinte alla non mai troppo lodata caneva di Memi Mazzariol”.
Da quella 1^ seduta partono subito iniziative per valorizzare la montagna con il tentativo, poi naufragato, di organizzare una Mostra Alpina in collaborazione con la Scuola Industriale di Cortina d’Ampezzo.
Il 27 novembre 1921 la Sezione appena costituita partecipa ad un rancio speciale a Montebelluna. Dopo i discorsi e le commemorazioni tutto finisce con nostalgici e struggenti canti di guerra e di montagna.
Il 17 settembre 1922 la neonata Sezione A.N.A. di Treviso partecipa al 1° Congresso Alpinistico delle 3 Venezie organizzato dal C.A.I. e il 29 ottobre dello stesso anno, nel 4° Anniversario della battaglia del Piave, accoglie le “donne di Francia venute nella Marca a versare il loro pianto e deporre un fiore del dolore sulla terra che copre i loro cari” presso il cimitero di S. Vito di Valdobbiadene dove riposano Caduti tedeschi e italiani.
Nel 1922 viene costituita a Treviso l’A.N.A.M. (Ass. Naz. Artiglieri da Montagna) in collaborazione con gli Alpini tant’è che il segretario della Sezione A.N.A. Perale ne raccoglie le iscrizioni. L’A.N.A.M. fu molto attiva in quegli anni finché nel 1929, come del resto in tutta Italia, venne conglobata nella sezione A.N.A della città.
Nel 1923 una frana in Valcamonica, scivolando dal monte Gleno in un lago artificiale, causò la rottura di una diga con molti morti. Il Gazzettino del 6 Dicembre di quell’anno racconta: “il cuore degli Alpini non si smentisce nelle sventure! Avendo la Sezione A.N.A di Bergamo diramata alle Sezioni consorelle una circolare raccomandante un modesto obolo per aiutare i fratelli Alpini della Valcamonica colpiti da tanta sciagura, la Sezione di Traviso ha subito aperto una sottoscrizione: Alpini, soci, non soci il vostro dovere”. Già allora gli Alpini si distinguono per la loro solidarietà.
Cerimonie e celebrazioni ufficiali, cui gli Alpini partecipano come Sezione, si registrano solo fino al 1924. Dopo quella data si può quindi ipotizzare l’assenza di un Presidente e di un Consiglio Direttivo.
Il 4 novembre 1924, in occasione della visita a Treviso del Re Vittorio Emanuele III°, gli Alpini e i Montagnini (gli Artiglieri da montagna) sono presenti in maniera individuale, mentre altre Associazioni d’arma sono presenti con i propri Vessilli.
Le cause di una così repentina scomparsa della Sezione di Treviso in un periodo durante il quale l’Associazione si diffonde e si consolida in città come Vicenza, Verona, Padova e persino Venezia rimane difficile da capire perché priva di notizie certe. Da una lettera del fascista Cianferoni si può ipotizzare che venne meno quello spirito di apoliticità, sottolineata dallo statuto dell’A.N.A..
Altro motivo è da ricercare nelle scarse adesioni all’Associazione: risulta infatti che i 40 soci del 1921, molti dei quali Ufficiali in servizio a Treviso, nel 1926 erano appena 50.