Angelo Ziliotto
La Sezione
ANGELO ZILIOTTO
MEDAGLIA D’ORO al V. M.
L’Italia stava mobilitando in preparazione dell’imminente guerra mondiale quando Angelo nacque il 6 ottobre 1914 a Fietta di Paderno del Grappa.
Angelo Ziliotto fece i primi passi nella terra arata dai proiettili, vide le prime facce dei «crucchi» e i residuati delle bombe furono i suoi unici giocattoli.
Già prima della chiamata alle armi Ziliotto dipendeva dal Corpo Forestale e il lavoro lo aveva forgiato alle fatiche della montagna; l’11 maggio 1937 iniziò il servizio di leva a Belluno con successiva destinazione a S. Candido in forza al Btg. «Belluno» - 79a compagnia del 7° Reggimento Alpini e venne congedato nell’agosto 1938 per venir poi richiamato allo stesso reparto appena un anno dopo.
Nel giugno 1940 il 7° partì per il Colle della Maddalena spingendosi
verso gli obiettivi di Passo Lauzanier e Valle Abries; il portaordini Ziliotto si fece già notare durante la breve ma accanita lotta sul fronte occidentale.
In settembre la compagnia alla quale apparteneva Ziliotto venne aggregata al Btg. «Val Cismon» del Maggiore Berti col quale raggiunse, agli inizi del 1941, il fronte albanese; sono note le eroiche e sanguinose vicende del «Val Cismon».
Ziliotto, portaordini della 264a Compagnia, fu al Monte Groppa e al Mali Trebescines; rimasto isolato per soccorrere un alpino di Fietta mortalmente ferito, egli lanciò tutte le bombe a mano in dotazione e quelle dell’amico ormai morto, frenando i greci e ponendosi quindi in salvo.
Angelo Ziliotto ebbe un principio di congelamento durante il trasferimento in Val Mezgoranit ma poté ugualmente partecipare in febbraio alla furibonda battaglia sul Mali Scindeli e sul Golico in marzo.
La campagna di Grecia finì e il «Val Cismon» ritornò in Italia; anche Ziliotto ebbe la meritata licenza.
Ziliotto si trovò poi con la stessa «Julia» al fronte russo, comportandosi subito eroicamente al primo combattimento cui partecipò a quota 205 della piana di Bogutshar, sostituendosi ad un ufficiale caduto nell’azionare una mitragliatrice. Il giorno successivo, il 27 dicembre 1942, Ziliotto partecipò a otto attacchi; una postazione nemica dava particolare disturbo e Ziliotto parti all’assalto affiancato da tre soldati germanici e lanciando bombe a mano.
Angelo Ziliotto venne decorato sul campo della Croce di ferro tedesca di seconda classe e poté riposare un po’ dopo le medicazioni.
Il 3 ottobre 1948, nel corso della prima adunanza nazionale dell’A.N.A. nel dopoguerra, l’on. Ivanoe Bonomi, già presidente del consiglio della risorta Italia e presidente nazionale della nostra Associazione, appuntò al petto di Angelo Ziliotto la
Medaglia d’Oro conferita al valor militare, con la seguente motivazione:
«Fiero alpino portaordini emerge in ogni fronte, sempre eroico e generoso. In Russia, in rischiosa azione, sopravanzando, malgrado ordini di prudenza, un nostro carro armato, si slancia unico superstite contro munita posizione e, malgrado forte reazione nemica e ferite multiple, ne ha ragione e cattura armi e materiali. In altra occasione, con l’ascendente del noto valore, mantiene un tratto di linea privo di superiori caduti e guida poi i superstiti in intelligente ripiegamento più volte ordinato. Nella steppa gelata si priva generosamente di indumenti e viveri per soccorrere un superiore caduto e minacciato di cattura. Sdegnoso di turni e privilegi di anzianità, si offre sempre e reclama per sé le azioni più audaci e pericolose. Magnifico campione di nostra razza montanara. Selenji Yar Nowa Gusevizza (fronte russo), 27 dicembre 1942 - 15 febbraio 1943».
Data del conferimento: in vita 28 giugno 1948.